laspezial Dynotec – Guzzilla! (italiano)

Artikel aus Inmoto Heft 12/2003
von Daniele Massari

GUZZILLA!

Interpretatione tedesca per una Daytona «mostruosa» che mette in mostra prestazioni da primato anche in pista, grazie ad un tuning meccanico e ciclistico di grande qualità

 

Chiamatela Guzzi, se vi pare. Perché delle bicilindriche di Mandello del Lario conserva senza dubbio l’appeal indiscutibile del grosso twin trasversale. Perché di certe Guzzi da pista conserva il borbottio cupo e il carattere indomito. Perché, infine, di sportive «all’italiana» come la Daytona con testate ad otto valvole ce ne sono state poche, negli ultimi anni, e forse gli aman­ti della «coppia conica» ne sentono la mancanza. Proprio dalla vecchia Guzzi sportiva deriva questa special denominata Guzzilla e realizzata dall’azienda tedesca Dynotec (www.dynotec.de): un progetto notevole che, proprio in questi tempi di grandi sviluppi per i modelli marchiati dall’aquila di Mandello, potrebbe forse ispirare i progettisti circa la strada da seguire dal punto di vista stilistico e progettuale.
Partendo dal bicilindrico raffreddato ad aria della Daytona i.e.4V,l’ultima Moto Guzzi dotata di testate con distribuzione a quattro valvole per cilindro, i tecnici della Dynotec si sono prodotti in un tuning d’autore, sostituendo cilindri e pistoni con elementi prodotti in proprio e perfezionati negli accoppiamenti e nella scelta dei materiali per la superfici più sollecitate. Parallelamente, si è provveduto ad ottimizzare le prestazioni rese dall’impianto di alimentazione, dotato di centralina programmabile e valvole in carbonio, installate entro testate di serie a cui sono stati lucidati i condotti, e guidate dall’albero a camme alleggerito, prodotto direttamente dalla Dynotec. A completare l’impianto di alimentazione, il nuovo airbox con «ram-air system», il cui condotto è stato realizzato anch’esso interamente in carbonio, e lo scarico 2-in-1 artigianale, che si sviluppa posteriormente al propulsore (a tutto vantaggio del contenimento dell’altezza del baricentro) con un aspetto, a nostro avviso, un po’ troppo automobilistico. Il risultato di tante attenzioni è un «vecchio» twin in grado di spuntare in pista tempi stratosferici, grazie agli oltre 145 CV di cui è capace, scaricati a terra attraverso una trasmissione primaria rinforzata e una frizione racing su cambio RS.

La Guzzilla partecipa alle principali competizioni dedicate alle sportive bicilindriche in tutta Europa, con risultati ottimi che spingono la Dynotec a proseguire la ricerca e lo sviluppo di parti speciali per l’uso in pista. Il merito di prestazioni tanto positive e senza dubbio da attribuire anche all’opera di aggiornamento subita dal telaio standard prodotto nel 2001: ad esse è stato abbinato un nuovo forcellone in alluminio «a banana», progettato dalla stessa Dynotec e accoppiato al monoammortizzatore Öhlins interamente regolabile.
Della stessa marca la forcella upside-down che gestisce l’avantreno, dove troviamo un cerchio di 17″ PVM accoppiato ad un doppio disco flottante (della stessa marca) con riporti ceramici sulla pista frenante e pinze a sei pistoncini. Il freno posteriore è ancora composto da un disco PVM fisso, con pinza a quattro pistoncini. Ad impreziosire ulteriormente questo progetto, la scelta di accessori di grande qualità, come le pedane regolabili in Ergal, le sovrastrutture realizzate interamente in carbonio (e dipinte da Walter Vögeli), il radiatore dell’olio, prodotto dalla Simantke F1 Technology, e il ricco pannello strumentazione, ove compaiono anche i comandi per la gestione dell’impianto di iniezione del carburante.

 

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